Visualizzazioni totali

sabato 16 luglio 2011

Spuma di fragole

L'aspetto pannoso può ingannare, ma questo è un dessert leggero e fresco! Merito della meringa all'italiana...




Ingredienti:

300 g di fragole non trattatedel nostro orticello
150 ml di panna liquida da montare
100 + 30 g di zucchero semolato
70 g di albume
30 g di acqua

Utensili necessari:

1 frullatore a lame o a immersione
1 frullatore a fruste
1 ciotola
1 pentolino
1 leccapentola

Procedimento:

Lavate le fragole, pulitele e riducetele in purea con l'aiuto di un frullatore ad immersione.
Per la meringa all'italiana, ho seguito la ricetta di colui che reputo il miglior pasticcere italiano: Luca Montersino. In un pentolino, versate 30 ml d'acqua e, solo successivamente, 100 g di zucchero. Accendete la fiamma e procedete alla cottura dello zucchero senza mescolare. Contemporaneamente, montate lentamente gli albumi con i 30 g di zucchero. Quando lo zucchero sarà cotto, e cioè quando prendendo un pò di composto con un cucchiaino e versandolo su un piatto freddo, questo formerà una goccia densa (in genere ci mette circa 7 minuti dall'inizio dell'ebollizione; lo zucchero deve rimanere trasparente, non deve caramellizzare!), versatelo a filo all'interno degli albumi semi-montati, aumentate la velocità delle fruste e finite di montare fino a quando non otterrete un composto molto spumoso e bianco lucente.
Unite il purea di fragole alla meringa all'italiana, mescolando con una frusta dal basso verso l'alto, e riponete il composto in frigorifero per circa mezz'ora.
Montate bene la panna  e aggiungetela al composto precedentemente ottenuto, sempre mescolando dal basso verso l'alto. Fate raffreddare in congelatore per mezz'ora prima di servire.

Frittatina dolce di zucchine

Cosa fare con la porzione centrale delle zucchine che spesso viene scartata? Ma è ovvio: una frittatina! Questa però non è una normale frittata. Infatti è una specie di crepe dolce alle zucchine. Come procedere?
            
Ingredienti: 

300 g di zucchine dell'orto (solo porzione bianca) cotte al vapore e scolate
200 g di farina
150 g di zucchero
60 g di tuorli
50 ml di latte
40 g di albumi
1/2 bacca di vaniglia
q.b. olio extravergine di oliva

Utensili necessari:

1 frusta
1 ciotola
1 padella antiaderente

Procedimento:
 
In una ciotola, sbattere con una frusta gli albumi ed i tuorli con lo zucchero. Aggiungere le zucchine cotte al vapore, i semi di vaniglia, la farina ed il latte. Mescolate il tutto fino ad ottenere un composto di media densità. Prendete una padella antiaderente e versatevi un due cucchiai di olio extra vergine di oliva. Fate riscaldare e versate nella padella il composto precedentemente ottenuto. Cuocete a fuoco molto lento per 12-15 minuti da entrambi i lati.

Impiattate e cospargete di zucchero a velo o zucchero semolato. Con l'aiuto di un coppapasta, ricavate dei dischi di frittatina da abbinare a marmellate, gelato alla vaniglia...

Zucchine nostalgia d'estate

E' un pò strano cominciare a scrivere un blog sapendo che per un pò l'unico lettore sarai tu stesso... Comunque, da qualcosa bisogna pur cominciare! Cominceremo quindi da questa ricetta molto semplice, forse un pò laboriosa, che porterà però un pò di profumo d'estate sulle nostre tavole invernali. Si, perché la prima ricetta di questo blog sarà una conserva. In cucina ci vuole sempre pazienza, a volte anche per assaggiare!



Ingredienti:

1 kg di zucchine romanesche dell'orto di dimensione medio-grande
1/2 l di aceto di vino bianco del contadino
1/2 l di acqua
6 grani di pepe nero
3 spicchi d'aglio dell'orto
3 chiodi di garofano
q.b. di sale
q.b. di olio extravergine d'oliva
q.b di acqua per la pastorizzazione dei vasi

Utensili necessari: 

1 coltello affilato
1 tagliere
1 scolapasta
1 canovaccio
1 pentola capiente
vasi di vetro con relative capsule


Procedimento:

Lavate bene le zucchine e tagliatele perpendicolarmente alla loro lunghezza, in modo da ottenere dei tranci di dimensioni simili a quelle della profondità dei vasi di vetro scelti. Tagliate quindi, nel senso della lunghezza, delle fettine di circa 7 mm di spessore. Tagliate ulteriormente, sempre nel senso della lunghezza le fettine di zucchina, in modo da ottenere dei parallelepipedi di spessore pari a circa 7 mm. Scartate la parte centrale bianca e morbida delle zucchine (non la buttate, mettetela da parte per altre ricette!) e tenete invece quella che presenta una faccia del parallelepipedo verde.
Disponete i parallelepipedi così ottenuti all'interno di uno scolapasta, avendo cura di formare degli strati che dovranno poi essere cosparsi di sale fino. Ponete lo scolapasta contente le zucchine su uno scolapiatti e copritelo con un peso (andrà benissimo un'insalatiera piena d'acqua), in modo da favorire la fuoriuscita di liquidi dalle zucchine. Lasciate scolare 10 ore.
In una pentola capiente versate l'aceto e l'acqua in ugual quantità e portate ad ebollizione. A questo punto versate le zucchine che dovranno essere sempre coperte dal mix di aceto ed acqua. Se così non fosse, cuocete le zucchine poche per volta. Fate riprendere bollore e cuocete per 7-10 minuti.
Trascorso questo tempo, scolatele, disponetele su un canovaccio pulito in uno strato sottile e fate freddare.
Riempite i vasi di vetro inserendovi le zucchine (verticalmente), l'aglio, i grani di pepe e i chiodi di garofano.
Coprite il tutto con olio extravergine di oliva lasciando un margine di 1.5 cm dal bordo del vaso.

Inserite i vasi all'interno della pentola e separateli gli uni dagli altri con il canovaccio utilizzato per asciugare le zucchine. Ricoprite i vasi d'acqua e portate ad ebollizione. Fate bollire per 20 minuti. Spegnete poi il fuoco e lasciate raffreddare i vasi nell'acqua.

Conservate i vasi in un luogo fresco e asciutto, e consumate non prima di due mesi.

C'era una volta il nostro orticello...

Maggio 2009 - Non sapevamo da dove cominciare
Acquistare il nostro terreno in campagna è stata una delle cose più meravigliose che ci siano mai capitate nella vita. Non perché la nostra vita sia triste o insignificante, ma proprio perché l'orto rappresenta per noi il nostro legame con la natura, con gli elementi e con l'energia.
Lo abbiamo trovato dopo una lunga ricerca. Ne avevamo visti tanti di terreni: scoscesi, sperduti, incolti e abbandonati. Di fatto, anche il nostro era abbandonato ed era diventato un intrigo di rovi da cui ogni tanto spuntavano le chiome disordinate degli ulivi, dei noci e degli alberi da frutto. Ma noi ci siamo innamorati subito di quel luogo ameno circondato da altri terreni, custoditi gelosamente da vecchietti simpatici e curiosi, talvolta anche impiccioni. Sono loro che ci hanno insegnato quasi tutto.
E proprio perché la loro coscenza e le loro fatiche non devono andare perdute, noi le condividiamo con voi, lettori, se vorrete lasciarvi trasportare da questo viaggio che sa di terra, di sole, di profumo di olio e di basilico fresco.
E cosa c'è di meglio per condire i nostri semini di pomodoro?

Giugno 2011 - L'orto e l'uliveto